Il sito archeologico è un giardino di olivi e Menhir, posti in coppia o a gruppi, risalenti al periodo neolitico 3200-2800 a. C. Il disegno spirituale seguito nella piantumazione dei macigni riguarda la civiltà degli Ozieri che perseguivano riti sepolcrali e religiosi. Il portale di ingresso è un varco nella preistoria sarda di cui sono custodi le enormi querce secolari che lo fiancheggiano. Tra gli olivi una spirale di macigni si concentra fino al culmine dei megaliti che ne costituiscono come la pupilla. E' un occhio che viene da lontano poiché era innata, già nella preistoria, la cognizione del tempo, delle stagioni, la proiezione in un'altra dimensione. Sul promontorio è presente anche una grotta ipogea, scavata nella roccia, con tre circoli di vani tombali. Il sito si raggiunge dalla provinciale per Cagliari, da cui dista 30 minuti di macchina. A Goni si visita anche il Nuraghe, situato in cima alla collina prospicente il Comune e il lago di Mulargia, di cui si ammira il panorama.