Carignano

Carignano si forma sulla sponda sinistra del Po a partire dall'epoca romana. Una necropoli longobarda scavata agli inizi del novecento testimonia l'importanza strategica della località, posta all'incrocio delle direttrici che vanno da Torino a Saluzzo e da Asti verso i Valichi alpini. Circondata da poderose mura la città fu ricca di assedi, in particolare duro fu alla città quello del 1544. Nel corso del XVI secolo la città si allargò oltre la cortina muraria, dove furono costruiti quattro conventi, palazzi privati e opere assistenziali. La città cambio aspetto con l'avvenire dello stile barocco e la nascita delle industrie; nell'ottocento infatti, il vecchio convento di Santa Chiara fu trasformato in lanificio; le cui strutture sono oggi oggetto di un vasto intervento di riplasmazione. All'interno della città si trovano ancora oggi opere dal carattere medievale come la torre risalente al 1228. Lungo le vie del borgo e specialmente nella piazza centrale si susseguono antiche case medievali decorate e con portici; fu Alfredo d'Andrade a disegnare le case di Carignano, raccogliendone i modelli per l'esposizione del 1884. A Carignano è possibile ammirare la trecentesca casa di Renato di Savoia. La chiesa della Madonna delle Grazie, fu costruita nel 1596 è a navata unica con una facciata a due ordini con un'ampia gratinata realizzata nel nostro secolo da Shivane; all'interno troviamo pregevoli stucchi a decorare la volta della navata. La chiesa della misericordia del 1640 era la sede di una delle due confraternite della città, al suo interno è conservato un prestigioso altare e un gruppo plastico dello scrittore Carlo Plura. La chiesa dello spirito Santo a carattere seicentesco, presenta affreschi e dipinti a finte architetture dei giovannini di Varese e opere di artisti sei e settecenteschi. La chiesa di San Giuseppe del 1677, costituisce uno scenario prospettico alla Via Monte di Pietà. Carignano oltre alle sue bellissime chiese offre diversi scorci di edifici quasi teatrali che si intersecano tra le varie vie. A pochi chilometri dalla città tra coltivazioni di mais e grano sorge la cappella della visitazione, opera di Vittone che la realizzò nel 1739 per il banchiere Antonio Faccio. All'esterno il perimetro murario ondulato esprime giochi barocchi, ed è solo una premessa ai giochi di cupole sovrapposte e archi intrecciati che si aprono all'interno della cappella.