Il bosco di San Francesco e la fioritura dei ciclamini

Accanto alla basilica di Assisi c'è un muraglione che divide la città di pietra da quella fatta di alberi e piante. Il bosco di San Francesco era un tempo abbandonato e lasciato al degrado. Gli alberi, per lo più querce, erano ormai prossimi alla morte. C'era spazzatura in ogni dove, i viottoli erano trascurati, il posto non era invitante. Non solo: vi era un grande debito da rifondere alla Banca Intesa San Paolo. Un responsabile del FAI però visitò il bosco, e dopo le prime perplessità capì che si trattava di un posto da salvare. Fu una straordinaria fioritura di ciclamini a farlo convincere e mettere in moto, contro ogni razionalità. I volontari pulirono la sporcizia, vennero raccolte circa 30 tonnellate di rifiuti. La Banca donò i 64 ettari di terreno al FAI, e una donazione permise di acquistare il torrione medievale che si ergeva al centro di una radura. Nella radura l'artista Michelangelo Pistoletto, con l'aiuto di due buoi, ha realizzato un'opera che rappresenta l'equilibrio tra natura e tecnologia. Oggi 20 mila persone l'anno visitano questo splendido bosco.