Due alieni e lo spaccatutto.

Nell'entroterra materano la cittadina di casette bianche e strette, sembra composta da tante piccole tessere. I primi insediamenti risalgono alla Magna Grecia ma il nome è dovuto agli aragonesi e in particolare a re Ferrante. Nelle vicinanze si trova il rudere del Castello di Uggiano, di fondazione bizantina e risalente al IX sec. Borgo policromo nelle tinte calde, come la sua terra, offre bellezze artistiche importanti come la Chiesa Madre che contiene tele del Persio o il complesso di San Domenico con la cupola maiolicata. Coglie di grande sorpresa il visitatore la Chiesa di Santa Maria della Croce con le pareti completamente affrescate che chiedono una lenta contemplazione. Il borgo ha avuto la denominazione Slow per la produzione dell'olio estratto dalla varietà Majatica, pianta autoctona. Il paese dette i Natali a Ridola, medico e paleontologo di cui i ritrovamenti sono esposti al Museo di Matera. Colpiscono i toni caldi, il bianco, il grigio chiaro, il giallo e il silenzio profondo, affondato nella storia antica.