La città del filosofo.

Nella piazza ci accolgono alcune studentesse del liceo linguistico. Subito ci conducono ala statua del filosofo rinascimentale Pico della Mirandola che scrisse trattati a proposito della dignità umana e della sua centralità rispetto allo studio sperimentale delle cose naturali. Fu un tuffo verso una mentalità nuova, dove le catene della punizione divina e del dogma furono rotte. Attraverso alcune mappe si nota lo sviluppo urbano della città medioevale, ben dislocata a stella e fortificata con mura e torrioni. Indipendente, il governo dei Pico fu fulcro di frequentazioni di studiosi e architetti che la abbellirono nel Rinascimento. Passato al dominio degli Este subì alcuni assedi fino al 1711, quando un fulmine colpì la polveriera, rovinando parte del Castello. Nei dintorni Si coltiva il Grano che matura tinteggiando di dorato i pendii, all'inizio dell'estate e piccoli stagni punteggiano la campagna ospitando aironi e papere. Visitando la città si gustano ottimi piatti tipici come i tortellini, i maccheroni al pettine con il ragù, mentre l'agricoltura offre prodotti di alta qualità come il Parmigiano Reggiano e l'aceto balsamico.