Nel comprensorio di Nola, si erge il Castello meglio conservato dell'Irpinia. Dell'edificio parlano i fregi normanni che riconducono la datazione al periodo precedente l'anno mille. Registrato dalla cancelleria angioina nel 1277, viene ceduto ai Sanseverino e l'anno seguente ai Del Balzo. Si susseguirono altre famiglie nella proprietà prestigiosa, fino al 1632 quando fu definitivamente ceduto alla famiglia romana Lancellotti, che lo detiene tutt'ora. Il castello conobbe molte vicende, tra le quali il nefasto incendio appiccato nel 1739 dalle truppe francesi, allo scopo di sedare le rivolte anti imperiali. Gli annessi dentro le mura merlate sono in stile gotico, rinascimentale o barocco. Tra essi si aprono due cortili contenenti la fontana monumentale, realizzata con materiali di epoca romana, e il giardino all'italiana, contornato da agrumi e labirinti di bosso. Il portale rinascimentale offre il passo alle sale interne tra cui la spettacolare Sala d'armi, dove sono esposti corazze, alabarde, lance e elmi e la biblioteca che colleziona oltre 1000 volumi raccolti a partire dal XVI sec.