Capistrano il paese tra le colline

Capistrano è un piccolo paese immerso tra le colline del Monte Coppari, la sua economia si basa soprattutto sull'agricoltura, più precisamente sulla produzione dell'olio. L'antica eca del comune calabrese è visibile ancora oggi dal giardino retrostante di Palazzo Buongiorno, dove sono conservati i ruderi di un convento di monaci brasiliano fondato tra la fine del IX e inizi del X secolo. Le origini dell'abitato risalgono intorno all'epoca della fondazione del convento, anche se la storia della città ruota intorno ai Buongiorno. La nobile famiglia ha infatti, rappresentato per il paese sia il potere economico che la matrice culturale e politico. Il cenotafio in marmo di carrara custodito all'interno della chiesa madre raffigura Don Pietro Buongiorno signore di Capistrano nella seconda metà dell'ottocento. Costruita nel XVII secolo la cattedrale di San Nicola Vescovo, ha subito molti restauri a causa dei terremoti, ha un portone in bronzo realizzato nel 1995 da Farina. Al suo interno è conservato l'affresco raffigurante il battesimo di Gesù, attribuito a Renoir, che in occasione del 150 anniversario dell'unità d'Italia ha ottenuto l'attribuzione di meraviglia italiana. Incastonato nel soffitto è il quadro della Madonna di Pozzi, il quale culto risale a secoli molto antichi. La profonda religiosità degli abitanti del luogo si esprime anche attraverso le manifestazioni di rievocazione storica dei Santi. Esempio né sono la festa di San Filippo e di Sant'Elena in cui la frazione di Nicastrello viene usata come scenario di festa. La mostra Mariano Lo moro allestita nell'antico Palazzo dei Bongiorno nella sala della biblioteca mostra passi di vita quotidiana che si sono svolti nel paese. Capistrano gode di un immenso patrimonio boschivo, conosciuto soprattutto per la presenza di numerose aree attrezzate e sorgenti d'acque oligominerali.