Una passeggiata a Bagno di Romagna

Nel cuore dell'Appenino tosco-romagnolo si estende Bagno di Romagna in provincia di Forlì-Cesena, la città in origine era compresa nell'area della Romagna toscana. Il municipio della città ha la particolarità di trovarsi nel comune adiacente, San Piero in Bagno. La città è conosciuta fin dall'antichità per i suoi eccezionali bagni termali e fa parte del parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. La Basilica di Santa Maria Assunta fu citata per la prima volta nel 872 quando Papa Adriano II diede ordine di ricostruire la chiesa, inizialmente affidata ai monaci benedettini la chiesa fu poi affidata ai camaldolesi che vi rimasero fino al 1808. La chiesa entrò a far parte della diocesi di Cesena nel 1975. La facciata della chiesa è in stile romanico mentre il portale d'ingresso è in stile rinascimentale. Ai lati sono presenti due capitelli corinzi che sorreggono l'architrave con la scritta 'VIRGINI DEVOTI POVSI'; sopra vi è un rosone con 8 petali che simboleggiano i giorni della creazione e il giorno del giudizio universale. All'interno della chiesa vi sono opere di prestigio come il dipinto di Maestro di Sant'Ivio ritraente Madonna col Bambino del 1410, il polittico di Bicci raffigurante la Madonna Assunta con dei Santi, la natività di Borghese e la tela con la Madonna col Bambino e santi di Tosini del 1560. Inoltre all'interno sono è stata ritrovata, dopo degli scavi, una bellissima fonte battesimale. In una delle sette cappelle è conservato il corporale del miracolo eucaristico avvenuto nel 1412. Il Museo della chiesa ha il compito di rintracciare e conservare antichi dipinti e opere contemporanee vendute o appartenute a nobili. Bagno di Romagna è nota anche per i suoi prodotti tipici come i salami, la coppa di fredda, la salsiccia, il lardo, il raviggiolo cioè un formaggio caseario prodotto solo nel territorio; altri prodotti tipici sono: la caciotta di mucca, il pane, le castagne, la farina di castagna, la polenta, il castagnaccio, il tortello alla piastra, il tartufo nero e bianco e i funghi. La leggenda delle terapeutiche terme di Bagno, vengono fatte risalire a Sant'Agnese una giovane nobile destinata in sposa a un pagano, lei cristiana non volendosi sposare chiese a Dio di deturparle il volto con la lebbra; il padre vedendo la figlia ammalata la ripudia e ordina ai soldati di portarla nel bosco e di ucciderla. I soldati impietositi la liberano, la ragazza continua così a girovagare per i boschi finché il suo cagnolino non trova le terme e una volta entrata la ragazza ne uscì guarita. Le sorgenti termali di Sant'Agnese in realtà, furono trovate oltre duemila anni fa dai romani, i quali costruirono l'abitato intorno ad esse; l'affioramento naturale di benefica acqua calda dette origine alle terme di Bagno di Romagna. Di queste origini così antiche restano gli oggetti trovati come le monete in oro e bronzo. Le acque usate nelle Terme di Bagno di Romagna sono di 3 tipologie: bicarbonato alcaline solforose ipertermali a 45°, termali a 39° e un'acqua fredda solforosa alcalina. Esse sono usate per curare diverse malattie soprattutto quelle dell'apparato ostio articolare, apparato vascolare, respiratorio e otorinolaringoiatrica; infatti le terme sono convenzionate con il sistema sanitario nazionale. Le acque contengono un ph 9.0 che permette al nostro corpo di uscirne rigenerato. Nei centri vengono fatte anche giornate relax di percorsi benessere. Numerosi sono gli eventi che allietano i turisti tutto l'anno come: l'evento del Gran Fondo del Capitano, un evento che si tiene in estate dove il turismo sportivo trova la sua nicchia. Il sentiero degli gnomi, nato nel 2001 ha l'obbiettivo di coniugare natura e fantasia. Il progetto è volto a far conoscere ai bambini il rispetto per la natura, il sentiero è aperto a tutti a qualsiasi orario.