Percorrendo la strada a tornanti nel bosco amiatino, arriviamo al borgo. Piazza Garibaldi è la piazza principale dove si possono vedere le torri di guardia degli Aldobrandeschi, che ebbero qui Ducato dal 1624. Camminando per Via lunga, nel 700 abitata da famiglie ebree, si possono incontrare case medievali con le tre porte che simboleggiano la nascita, il matrimonio e la morte. Oltrepassando la Porta San Michele arriviamo al cuore del borgo, la Peschiera degli Sforza. Nel 1380 la città fu infatti conquistata ai senesi e conobbe una rinascita architettonica. Circondata da un bel giardino di rose, la vasca, costruita per allevamento di trote, è alimentata dalle acque del fiume Fiora. La caduta dell'acqua a valle, inoltre, era utilizzata come motrice alle ferriere, alle gualchiere e ai mulini. La prospicente Chiesa della Madonna della Neve, oltre alle pitture del Nasini, ospita sotto il pavimento la risorgiva del Fiora. Non può mancare una sosta pranzo con un piatto dei tradinali Pici ai formaggi pecorini.